nino taranto moglie figli

Ritornerà alla manifestazione nel edizione del 1958, e Festival di Napoli 1967, alternandosi tra il ruolo di cantante, autore e presentatore. Il padre era un sarto del quartiere di Forcella. Nino Taranto morì nella sua Napoli nel 1986, dopo una lunga malattia. In precedenza, tra la fine del 1984 e l'inizio del 1985, la Rai trasmise Taranto Story, monografia in quattro puntate dedicata all'attore, mentre nel 1993 la radio gli avrebbe dedicato La più bella paglietta di Napoli, trasmissione che ne ripercorreva i successi. Le ultime sulle sue condizioni. Nel 1955 partecipa al Festival di Napoli con la canzone ‘O ritratto ‘e Nanninella. Chi siamo; nino taranto figli 07/11/2020. A Napoli, inoltre, opera una Fondazione a suo nome, creata dai familiari per tenerne vivo il ricordo. Ritornerà ad una manifestazione canora napoletana nel 1973, alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli, dove sarà presentatore e cantante. non è collegato ai siti recensiti e non è responsabile del loro contenuto Interprete versatile, ugualmente a suo agio con la paglietta tagliuzzata del macchiettista, con gli abiti dimessi dello sfortunato professore di Anni facili di Luigi Zampa (1953), per cui si aggiudicò un Nastro d’Argento, con i ruoli brillanti di Accadde al commissariato di Giorgio Simonelli (1954), con la commedia di costume di Mariti in città di Luigi Comencini (1957) e con le calibrate prove drammatiche di Italia piccola di Mario Soldati (1957). Sting delizierà il pubblico dello show con un esibizione inedita e non mancheranno gli ospiti fissi del talk: Nino Frassica, Enrico Brignano e Il … Ha inoltre portato in scena opere teatrali del commediografo Samy Fayad, tra cui si ricordano "Un gran bene di consumo", "Lo spione della scala C", "Il Papocchio", "Il settimo si riposó", molte delle quali per la regia di Gennaro Magliulo. Direttore responsabile: Lucilla ParlatoVicedirettori: Drusiana Vetrano, Luciano TroianoCaporedattore: Antonio CorradiniOrgano edito dall'associazione Identità Insorgenti, Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Graditissimi al pubblico radiofonico, inoltre, i vari “one man show” che presentavano i suoi maggiori successi, da Mostra personale (1958, regia di Giagni) ad Il mio spettacolo: Nino Taranto di Francesco Luzi (1961, regia di Marco Lami), a Paglietta a tre punte (1963). Nel 1962 condusse Il cronotrotter, mentre nel 1968 fu l'interprete della rubrica di canzoni e poesie napoletane Cinque rose per Nanninella. Esordì tredicenne al Teatro Centrale di Napoli, interpretando quelle che sarebbero diventate le sue specialità: la "canzone in giacca" drammatica e quella da "dicitore" in abito da sera, rivelando le straordinarie doti di caratterista che l'avrebbero reso, per oltre mezzo secolo, uno degli interpreti più amati dal pubblico italiano. Marzio Honorato – Vita privata – Moglie – Figli. Nato a Napoli il 28 agosto 1907. Nel 1955 partecipa al Festival di Napoli con la canzone 'O ritratto 'e Nanninella. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Tutti i diritti riservati. Purtroppo la ricorrenza è stata dimenticata dai più: dalle istituzioni ma anche dalla gente comune. Nato nella città “della pizza e del mandolino” ,il 28 agosto del 1907, dal sarto Raimondo e dalla casalinga Maria Salomone, crebbe nel quartiere Forcella. Tag Archives: nino taranto vita privata. He was an actor and writer, known for Anni facili (1953), Il monaco di Monza (1963) and Teatro Umberto (1958). Ciò che si sa di Marzio Honorato è che è sposato con Laura Tagliaferri, e dal loro matrimonio è nata una figlia, Martina. HOME; COLLEZIONI . Antonio Eduardo Taranto, detto "Nino", nacque nel 1907, a Forcella, nel cuore di Napoli, figlio di un sarto, Raimondo, e di sua moglie, Maria Salomone. Fu protagonista anche di varie commedie, fra cui Mettiamo le carte in tavola di Giuffré e Ghirelli (1956, regia di Mantoni), Bello di papà di Marotta e Randone (1960, allestita da Giandomenico Giagni) e L'imbroglione onesto del prediletto Viviani (1961, regia di Vittorio Viviani). Dalla metà degli anni sessanta fino al 1971 (anno in cui girò il suo ultimo film), Taranto prese parte, come caratterista d'eccezione, a ben diciannove musicarelli, al fianco di nomi importanti della musica leggera, come Gianni Morandi, Gigliola Cinquetti, Caterina Caselli e Albano Carrisi. Nel 1933 venne scoperto da Anna Fougez, che lo fece debuttare nella grande rivista, alla quale si sarebbe dedicato fino al secondo dopoguerra, accanto a Wanda Osiris e poi a Titina De Filippo, dando vita a straordinarie macchiette, tra le quali l’indimenticabile Ciccio Formaggio, ritagliato perfettamente su di lui dal duo Cioffi e Pisano: un ometto iellato, tradito e bistrattato dalla fidanzata, la quale per ennesimo gratuito dispetto gli sforbicia la tesa del cappello. maggiori informazioni Accetto. Negli anni successivi le repliche televisive sono state riproposte sia dalla stessa Rai, sia da emittenti private napoletane. È vietata la riproduzione anche parziale GEDI Digital S.r.l. La scheda di Nino Taranto. Fu un attore capace di adeguarsi al progresso ed ai tempi moderni, dimostrandosi versatile in tutti i campi dello spettacolo, dalla radio, al teatro, dal cinema alla televisione, e proprio la RAI nel 1984 gli dedicò il ‘Nino Taranto Show’, … Nino Frassica: moglie, figli e vita privata. Ama Napoli visceralmente ed è il posto dove vuole vivere nonostante tutto. Nino Taranto Estratti dalle serie televisive prodotte dalla RAI "Il Pianeta Totò", ideata e condotta da Giancarlo Governi, trasmessa in tre edizioni diverse - riviste e corrette - a partire dal 1988 e "Totò un altro pianeta" speciale in 15 puntate trasmesso nel 1993 su Rai Uno e curato da Giancarlo Governi. Anche gli anni settanta lo videro impegnato in un’intensa attività radiofonica: ospite fisso di molte edizioni del celebre programma Gran varietà, nel 1976 interpretò, per il ciclo Una commedia in trenta minuti, le pièce Piccolo caffè di Bernard, Il signor di Pourceaugnac di Molière e Socrate immaginario di Ferdinando Galiani, tutte dirette da Gennaro Magliulo. Attore sia teatrale che cinematografico, Taranto era figlio di un sarto di Forcella e già all'età di nove anni si esibiva come cantante nelle feste di matrimonio. Così l’attrice Luisa Conte, ricordò nel giorno della scomparsa ,Nino Taranto, collega con il quale aveva condiviso per alcuni anni il palcoscenico del Teatro Sannazaro di Napoli. Urna riposta alle 19,40. I due riscossero ampio successo in numerosi teatri italiani con lo spettacolo Finalmente un imbecille! Nino Taranto, adesso è presente sul canale ufficiale della Fondazione Nino Taranto.. Ricca gallerie di immagini, sketch, canzoni note e tante rarità.. Un canale con tanto materiale in continua evoluzione e aggiornamento curato dal nostro amico Salvatore Avolio a stretto contatto con la Famiglia Taranto.. Un tributo necessario a un dei più grandi esponenti del teatro Italiano del ‘900. Esordì tredicenne al Teatro Centrale di Napoli, interpretando quelle che sarebbero diventate le sue specialità: la “canzone in giacca” drammatica e quella da “dicitore” in abito da sera, rivelando le straordinarie doti di caratterista che l’avrebbero reso, per oltre mezzo secolo, uno degli interpreti più amati dal pubblico italiano. n.7 dell'11/02/2015 - n. di registro generale 8028/2014. Anche gli anni settanta lo videro impegnato in un'intensa attività radiofonica: ospite fisso di molte edizioni del celebre programma Gran varietà, nel 1976 interpretò, per il ciclo Una commedia in trenta minuti, le pièce Piccolo caffè di Bernard, Il signor di Pourceaugnac di Molière e Socrate immaginario di Ferdinando Galiani, tutte dirette da Gennaro Magliulo. All'Orfeo mi esibivo in alcune macchiette e facevo la parodia di una canzone di E.A. Negli anni cinquanta partecipò a molti dei più popolari varietà radiofonici del momento (Rosso e nero, 1951; Chicchirichì, 1953; L’occhio magico, 1954; Fermo posta, 1956) e condusse Il fiore all’occhiello (1958). Nel 1974 fu ospite di una puntata del celebre varietà Milleluci, per la regia di Antonello Falqui, dove ripropose, insieme a Mina e Raffaella Carrà, le sue più famose macchiette. Interprete versatile, ugualmente a suo agio con la paglietta tagliuzzata del macchiettista, con gli abiti dimessi dello sfortunato professore di Anni facili di Luigi Zampa (1953), per cui si aggiudicò un Nastro d'argento, con i ruoli brillanti di Accadde al commissariato di Giorgio Simonelli (1954), con la commedia di costume di Mariti in città di Luigi Comencini (1957) e con le calibrate prove drammatiche di Italia piccola di Mario Soldati (1957). Doveva partecipare anche al Festival di Napoli 1971 ma la manifestazione fu annullata dalla Rai. Nino Taranto: biografia del famoso comico napoletano nel post a cura di Napoli Fans. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana. Nel 1962 condusse Il cronotrotter, mentre nel 1968 fu l’interprete della rubrica di canzoni e poesie napoletane Cinque rose per Nanninella. Proprio quella paglietta tagliuzzata divenne uno dei simboli della sua comicità e ispirò alcuni fortunati spettacoli di rivista come Mazza, Pezza e Pizzo e Quagliarulo se ne va, oltre al popolare film Il barone Carlo Mazza di Guido Brignone (1948). I carabinieri di Taranto hanno arrestato per atti persecutori nei confronti della ex moglie e dei figli un pregiudicato 48enne. Nino Taranto fu anche uno dei comici in assoluto più presenti alla radio, dove accentuò, più che l'eleganza che lo contraddistingueva sul palcoscenico, la voce duttile e la gioiosa caratterizzazione napoletana. Per dare voce alle tante identità insorgenti che difendono la propria terra e la valorizzano. Proprio all'edizione del 1967 vincerà il primo e il secondo premio con i brani 'O matusa e 'A prutesta. Doveva partecipare anche al Festival di Napoli 1971 ma la manifestazione fu annullata dalla Rai. Si dedicò anche alla prosa costituendo una propria compagnia solo nel 1955 e mettendo in scena, oltre a farse e commedie leggere, i testi dell’amico e maestro Raffaele Viviani, di cui propose fra l’altro L’ultimo scugnizzo (1956) e Don Giacinto (1961), che valorizzarono al meglio la sua intensa espressività. La sua principale attività nel mondo del cinema è stata quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Tototruffa '62 (1961) di Camillo Mastrocinque dove ha interpretato la parte di Camillo, il socio. Tra i maggiori successi vi è il brano Lusingame, composta con il musicista Mario Festa e dedicata alla figlia Maria. Si è spenta Maria Taranto, figlia del grande attore e cantante napoletano Nino Taranto. Commedia, Italia, 2020. Nino Taranto was born on August 28, 1907 in Naples, Italy as Antonio Taranto. Con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi. Della vita privata dell’attore non si conosce molto, è molto attento alla sua privacy, si mantiene lontano dai riflettori. Tra i maggiori successi vi è il brano Lusingame, composta con il musicista Mario Festa e dedicata alla figlia Maria. Uno dei figli più degni di Napoli, nacque a Napoli il 28 agosto del 1907, catapultandosi, già in tenera età, nel mondo dello spettacolo, dando un segno inequivocabile, a tutti, che il suo destino di artista era già segnato. Mario La quotidiana lotta per la sopravvivenza delle coppie con figli in un'Italia, e un'epoca, dove tutto sembra remare contro. Marzio Honorato – Vita privata – Moglie – Figli. – Nacque a Napoli al vico Carbonari nel quartiere Pendino il 28 agosto 1907, registrato con il nome di Antonio Eduardo. L'amica Di Mia Moglie - (T.RICCIO) (Tommy Riccio) Cerca base karaoke Nino Taranto. Viveva con la amata moglie e i tre figli Maria, Melina e Dino, in una casa di grande rappresentanza agli inizi di Parco Grifeo, una abitazione nella quale scorazzavano i tanti nipotini, con grandi terrazzi, un giardino pensile e perfino una cappella consacrata, dove ogni giorno poteva ascoltare la messa la devotissima madre. TARANTO, Nino (Antonio Eduardo). Nino Taranto, Actor: Anni facili. Nino Frassica vita privata: età, altezza, peso, fidanzata e figli dell’attore Nino Frassica è uno degli attori più amati in Italia. I Ristoranti non aprono. Esordì al cinema nel 1938 con Nonna Felicita di Mattoli ma fu stabilmente attivo dal dopoguerra interpretando un centinaio di pellicole, a cominciare da I pompieri di Viggiù sempre di Mattoli (1949), strepitosa carrellata del teatro di rivista. Esordì al cinema nel 1938 con Nonna Felicita di Mattoli ma fu stabilmente attivo dal dopoguerra interpretando un centinaio di pellicole, a cominciare da I pompieri di Viggiù sempre di Mattoli (1949), strepitosa carrellata del teatro di rivista. Interpretò inoltre numerose riviste imperniate sulle gag del "napoletano a New York", come La ninotarantella di Nelli e Mangini (1954, regia di Meloni), Biancaneve e i sette Nini di Verde (1955, diretta da Mantoni) e Chi sarà sarà ancora di Verde (1958, regia di Jurgens); oltre che riviste di tema vario, tra cui Caviale e lenticchie di Scarnicci e Tarabusi (1957), Tarantella di fuoco di Compagnone e Zefferi (1958) e la "fantascientifica" La bellissima époque di Dino Verde (1960), autore tra i più congeniali all'artista. Alla mostra Nino Taranto ha 100 anni, realizzata nel 2007 dal critico Giulio Baffi con catalogo (Edizioni Guida), ha fatto seguito nel 2012 il saggio biografico Nino Taranto. Ciò che si sa di Marzio Honorato è che è sposato con Laura Tagliaferri, e dal loro matrimonio è nata una figlia, Martina. Morta Maria Taranto, figlia del famoso Nino: a lei il padre dedicò “Lusingame”. Si dedicò anche alla prosa costituendo una propria compagnia solo nel 1955 e mettendo in scena, oltre a farse e commedie leggere, i testi dell'amico e maestro Raffaele Viviani, di cui propose fra l'altro L'ultimo scugnizzo (1956) e Don Giacinto (1961), che valorizzarono al meglio la sua intensa espressività. TARANTO – 7 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni – con rito abbreviato – è la condanna inflitta dal Tribunale di Taranto ad un uomo di 45 anni, originario di San Giorgio jonico, per violenze sessuali e maltrattamenti contro la moglie e la figlia minorenne. Venne una sera vestito ancora da militare, era più vecchio di me, ma io avevo già cominciato a lavorare nel varietà fin da giovanissimo. Nel 1977 fu tra i conduttori di Un altro giorno e presentò la rassegna di poeti e musicisti partenopei Pagine napoletane, mentre nel 1980 partecipò a La bella bionda di Imbriani (regia di Carlo Di Stefano) e nell'81 tornò ai microfoni per presentare Lezione di farsa, itinerario radiofonico sulla fortuna e sfortuna della comicità plebea diretto da Magliulo. Negli anni sessanta accrebbe la sua popolarità con numerose partecipazioni televisive, come il varietà Lui e lei con Delia Scala (1956), seguito da Lui, lei e gli altri (1956), entrambi firmati da Marchesi e Metz, e l'edizione 1964-65 di Canzonissima dal titolo Napoli contro tutti, ma senza abbandonare la radio. Graditissimi al pubblico radiofonico, inoltre, i vari "one man show" che presentavano i suoi maggiori successi, da Mostra personale (1958, regia di Giagni) ad Il mio spettacolo: Nino Taranto di Francesco Luzi (1961, regia di Marco Lami), a Paglietta a tre punte (1963). Il sud per noi si può raccontare solo con l’azione militante quotidiana sul territorio. Sepe: “Non significa chissà che”, IL BALLETTO DELLE ORDINANZE / La Campania resta arancione. Sempre nel 1970, Taranto si mise in luce anche in un ruolo drammatico nello sceneggiato televisivo Le terre del Sacramento, dal romanzo di Francesco Jovine. Identità Insorgenti è una testata giornalistica quotidiana e telematica registrata presso il Tribunale di Napoli con reg. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana. Nel 1955 partecipa al Festival di Napoli con la canzone ‘O ritratto ‘e Nanninella. Negli anni sessanta accrebbe la sua popolarità con numerose partecipazioni televisive, come il varietà Lui e lei con Delia Scala (1956), seguito da Lui, lei e gli altri (1956), entrambi firmati da Marchesi e Metz, e l’edizione 1964-65 di Canzonissima dal titolo Napoli contro tutti, ma senza abbandonare la radio. Eppure Taranto fu un figlio di Napoli che, sebbene non di primissimo piano, ebbe ruoli storici e ne ha fatto – di fatto – la storia teatrale e cinematografica a fianco di grandissimi. Ritornerà alla manifestazione nell'edizione del 1958, e Festival di Napoli 1967, alternandosi tra il ruolo di cantante, autore e presentatore. Proprio quella paglietta tagliuzzata divenne uno dei simboli della sua comicità ed ispirò alcuni fortunati spettacoli di rivista come Mazza, Pezza e Pizzo e Quagliarulo se ne va, oltre al popolare film Il barone Carlo Mazza di Guido Brignone (1948). Negli ultimi anni sarebbe tornato con successo al teatro dialettale, soprattutto al fianco di Luisa Conte e del fratello Carlo; suo nipote Corrado è anch’egli attore. Fu anche autore di canzoni. I Parteni giunsero sulle coste dell'Italia Meridionale e dopo una sanguinosa guerra contro le popolazioni locali, gli Japigi, conquistarono l'intero territorio grazie alla loro superiore abilita' in combattimento. Ritornerà ad una manifestazione canora napoletana nel 1973, alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli, dove sarà presentatore e cantante. Negli anni cinquanta partecipò a molti dei più popolari varietà radiofonici del momento (Rosso e nero, 1951; Chicchirichì, 1953; L'occhio magico, 1954; Fermo posta, 1956) e condusse Il fiore all'occhiello (1958). Dalla metà degli anni sessanta fino al 1971 (anno in cui girò il suo ultimo film), Taranto prese parte, come caratterista d’eccezione, a ben diciannove musicarelli, al fianco di nomi importanti della musica leggera, come Gianni Morandi e Albano Carrisi. Toggle navigation. Grande successo ebbe la sua partecipazione al varietà televisivo Io, Agata e tu (1970), diretto da Romolo Siena, in cui affiancava con incontenibile verve il cantante Nino Ferrer e la giovanissima Raffaella Carrà; in questo programma ebbe modo di riportare al successo una canzone del suo repertorio macchiettistico, Agata. By Ricorrevano ieri, 23 febbraio 2016, i 30 anni dalla morte di Nino Taranto. Uno dei suoi figli più’ illustri . Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 14 dic 2020 alle 16:12. Famose le partecipazioni al fianco del suo compagno di palco nonchè di vita Antonio de Curtis in arte Totò He died on February 23, 1986 in Naples. Riposa nella cappella di famiglia nel cimitero di Poggioreale. Negli anni successivi le repliche televisive sono state riproposte sia dalla stessa Rai, sia da emittenti private napoletane. Nel 1977 fu tra i conduttori di Un altro giorno e presentò la rassegna di poeti e musicisti partenopei Pagine napoletane, mentre nel 1980 partecipò a La bella bionda di Imbriani (regia di Carlo Di Stefano) e nell’81 tornò ai microfoni per presentare Lezione di farsa, itinerario radiofonico sulla fortuna e sfortuna della comicità plebea diretto da Magliulo. Classe 1907, Nino Taranto nasce a Napoli (Italia) sotto il segno della Vergine. Il comune di Roma ha intitolato una strada a Nino Taranto, mentre la città di Napoli ha dato il suo nome ai giardini di via Aniello Falcone, che affacciano sulla sua casa al sottostante Parco Grifeo. Sketch ''Tra moglie e marito'' (F. Nelli - M. Mangini) Nino Taranto e Dolores Palumbo Dal vivo da ''N come Napoli T come Taranto'', 1957 Purtroppo la ricorrenza è stata dimenticata dai più: dalle istituzioni ma anche dalla gente comune. L’attore Antonio Eduardo Taranto, meglio noto come Nino Taranto, è stato un importante comico napoletano, attore ma anche cantante italiano, nato a Forcella (quartiere del centro storico di Napoli) nel 1907. Ricca collezione di scatti e immagini che ritraggono Nino Taranto. Il teatro. Mario. BIOGRAFIA DI NINO TARANTO Attore. Nino Taranto fu anche uno dei comici in assoluto più presenti alla radio, dove accentuò, più che l’eleganza che lo contraddistingueva sul palcoscenico, la voce duttile e la gioiosa caratterizzazione napoletana. Feste e periodi che furono i primi palcoscenici del giovane attore, talento canoro naturale, coltivato poi dal maestro Salvatore Capaldo, che lo avviò sulla strada del professionismo. Nel 1927 entrò nella compagnia di sceneggiate Cafiero-Fumo e nel 1928 si avvicinò con successo alla sceneggiatura; invitato in tournée negli Stati Uniti, ne tornò con "una pianola a nastro e mille dollari" impiegati per finanziare la sua prima compagnia di varietà, che durò solo quindici giorni e finì nel disastro totale. Il padre era un sarto del quartiere di Forcella. Per la televisione apparve, fra l'altro, nello sceneggiato televisivo La fiera della vanità (1967). Die neunte Staffel wurde im Jahr 2014 ausgestrahlt, die zehnte Staffel im Jahr 2016. Con Totò ci siamo conosciuti in un teatro della periferia di Napoli, il teatro Orfeo. personaggi; 7 Gennaio 2017; NINO TARANTO. Figli - Un film di Giuseppe Bonito. Taranto e' stata fondata nel 706 aC dai Parteni guidati da Falanto che, seguendo le parole dell'Oracolo di Delfi, cercarono sulle coste Joniche nuove terre da conquistare. Antonio Eduardo Taranto, detto "Nino", nacque nel 1907, a Forcella, nel cuore di Napoli, figlio di un sarto, Raimondo, e di sua moglie, Maria Salomone. Il teatro di Nino Taranto: innovazione, stile e talento di una stella, Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nino_Taranto&oldid=117267161, Nastri d'argento al migliore attore protagonista, Conduttori televisivi di Rai 1 degli anni 1960, Conduttori televisivi di Rai 1 degli anni 1970, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Proprio all’edizione del 1967 vincerà il primo ed il secondo premio con i brani ‘O matusa e ‘A prutesta. Egli riuscì però ad esprimere appieno la propria vis comica solo al fianco del grande Totò, di cui fu spalla affidabile e devota: dalla complicità di Totòtruffa 62 di Camillo Mastrocinque (1961) alla parodia di Totò contro Maciste (1962) di Fernando Cerchio, fino al travolgente Il monaco di Monza di Sergio Corbucci (1963). Nel 1927 entrò nella compagnia di sceneggiate Cafiero-Fumo e nel 1928 si avvicinò con successo alla sceneggiatura; invitato in tournée negli Stati Uniti, ne tornò con “una pianola a nastro e mille dollari” impiegati per finanziare la sua prima compagnia di varietà, che durò solo quindici giorni e finì nel disastro totale. Ed esattamente come avvenuto per i murales creati per Totò celebrati alla più che attiva presenza della nipote Elena Anticoli De Curtis, anche per la prima uscita del murale dedicato a Nino Taranto … Nel 2014, inoltre, le edizioni Guida hanno pubblicato una sua biografia-romanzo scritta da Maria Letizia Loffreda Mancinelli mentre, ancora nel 2017, a 110 anni dalla nascita, gli sono stati intitolati i giardini pubblici (con la collocazione di una statua) di Lucrino, una frazione di Pozzuoli dove l'attore trascorreva le vacanze. Vita straordinaria di un grande protagonista dello spettacolo italiano del Novecento, scritto dal giornalista e saggista Andrea Jelardi per le Edizioni Kairòs, in seconda edizione nel 2017 con prefazione di Gino Rivieccio che esordì nella sua compagnia. Fu protagonista anche di varie commedie, fra cui Mettiamo le carte in tavola di Giuffré e Ghirelli (1956, regia di Mantoni), Bello di papà di Marotta e Randone (1960, allestita da Giandomenico Giagni) e L’imbroglione onesto del prediletto Viviani (1961, regia di Vittorio Viviani). Egli riuscì però ad esprimere appieno la propria vis comica solo al fianco del grande Totò, di cui fu spalla affidabile e devota: dalla complicità di Totòtruffa 62 di Camillo Mastrocinque (1961) alla parodia di Totò contro Maciste (1962) di Fernando Cerchio, fino al travolgente Il monaco di Monza di Sergio Corbucci (1963). Interpretò inoltre numerose riviste imperniate sulle gag del “napoletano a New York”, come La ninotarantella di Nelli e Mangini (1954, regia di Meloni), Biancaneve e i sette Nini di Verde (1955, diretta da Mantoni) e Chi sarà sarà ancora di Verde (1958, regia di Jurgens); oltre che riviste di tema vario, tra cui Caviale e lenticchie di Scarnicci e Tarabusi (1957), Tarantella di fuoco di Compagnone e Zefferi (1958) e la “fantascientifica” La bellissima époque di Dino Verde (1960), autore tra i più congeniali all’artista. Morì il 4 aprile 1986, un mese e mezzo dopo il fratello maggiore Nino, in seguito ad un'emorragia interna. Taranto Carlo (Napoli, 18 ottobre 1921 – Napoli, 4 aprile 1986) è stato un attore italiano, spesso nel ruolo di caratterista assieme al fratello Nino sia al cinema che in teatro. Nel giugno 1983, la Rai trasmise al sabato sera un ciclo di tre commedie dirette da Gaetano Di Maio, rappresentate al Teatro Sannazzaro di Napoli, delle quali fu cointerprete insieme a Luisa Conte: 'A morte 'e Carnevale, Nu bambeniello e tre San Giuseppe, Arezzo 29. FIGLI DIMENTICATI / Nino Taranto, ignorato il trentennale della morte, DAL DUOMO / San Gennaro non fa il miracolo (l’ultima volta era accaduto nel 2016), LA POLEMICA / Al Liceo Caccioppoli i professori bocciano la settimana dello studente con motivazioni ipocrite, VACCINO / Pfizer, la Big Pharma più multata della storia tra condanne e class action, IL MANCATO PRODIGIO / San Gennaro, niente miracolo. Nel 1933 venne scoperto da Anna Fougez, che lo fece debuttare nella grande rivista, alla quale si sarebbe dedicato fino al secondo dopoguerra, accanto a Wanda Osiris e poi a Titina De Filippo, dando vita a straordinarie macchiette, tra le quali l'indimenticabile Ciccio Formaggio, ritagliato perfettamente su di lui dal duo Cioffi e Pisano: un ometto iellato, tradito e bistrattato dalla fidanzata, la quale per ennesimo gratuito dispetto gli sforbicia la tesa del cappello. Novità; TOLINO; MOODS; AZIENDA . Nel 1974 fu ospite di una puntata del celebre varietà Milleluci, per la regia di Antonello Falqui, dove ripropose, insieme a Mina e Raffaella Carrà, le sue più famose macchiette. Durata 97 … Terzogenito di nove figli di Raimondo e di Maria Salomone, fu concepito dopo la morte neonatale di una coppia di gemelli. 4 su Discogs. Nino Taranto, nome completo Antonio Eduardo Taranto (Napoli, 28 agosto 1907 – Napoli, 23 febbraio 1986), è stato un attore, comico e cantante italiano. Home » Arte e artigianato » FIGLI DIMENTICATI / Nino Taranto, ignorato il trentennale della morte. Nino Taranto nasce a Napoli il 28 agosto del 1907 e muore il 23 febbraio del 1986. Nino Taranto, uno dei figli più degni di Napoli, nacque a Napoli il 28 agosto del 1907, catapultandosi, già in tenera età, nel mondo dello spettacolo, dando un segno inequivocabile, a tutti, che il suo destino di artista era già segnato. Visualizza riconoscimenti, recensioni, tracks e compra questa la Vinylpubblicazione di Nino Taranto Vol. Negli ultimi anni sarebbe tornato con successo al teatro dialettale, soprattutto al fianco di Luisa Conte e del fratello Carlo; suo nipote Corrado è anch'egli attore. Nino Taranto nel 1950. Carlo Taranto fu attivo anche in campo teatrale, come interprete delle commedie di Scarpetta, Viviani e De Filippo. Grande successo ebbe la sua partecipazione al varietà televisivo Io, Agata e tu (1970), diretto da Romolo Siena, in cui affiancava con incontenibile verve il cantante Nino Ferrer e la giovane Raffaella Carrà; in questo programma ebbe modo di riportare al successo una canzone del suo repertorio macchiettistico, Agata. Della vita privata dell’attore non si conosce molto, è molto attento alla sua privacy, si mantiene lontano dai riflettori. Ricorrevano ieri, 23 febbraio 2016, i 30 anni dalla morte di Nino Taranto. Entra su Identità Insorgenti quasi per caso e scopre che è il posto dove avrebbe sempre dovuto essere. Fu anche autore di canzoni. Gioca nei Briganti Napoli del football americano e trasporta questa sua passione anche su Identità. Nel giugno 1983, la Rai trasmise al sabato sera un ciclo di tre commedie dirette da Gaetano Di Maio, rappresentate al Teatro Sannazzaro di Napoli, delle quali fu cointerprete insieme a Luisa Conte: ‘A morte ‘e Carnevale, Nu bambeniello e tre San Giuseppe, Arezzo 29. Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile.

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