morti 2 agosto 1980

Storie di terrorismo nero. Negli anni successivi alla strage è rimasta attiva, tanto per il ricordo della strage quanto per proporre iniziative che si sono affiancate alle indagini; con scadenza quadrimestrale i componenti sono soliti recarsi presso il tribunale, al fine di incontrare i magistrati inquirenti e, esaurito l'incontro, indicendo una conferenza stampa a scopo informativo sullo stato delle cose. Il 2 agosto 1980 è un caldo sabato di esodo estivo. [9], quello con il maggior numero di vittime. La strategia della tensione sarebbe partita da prima della fine della seconda guerra mondiale con la costituzione, in ambito fascista, della struttura parastatale denominata Noto servizio o «Anello», il cui capo durante la Repubblica, secondo quanto detto anche da Licio Gelli, sarebbe stato Giulio Andreotti. Per tutti gli imputati cadde l'accusa di associazione per delinquere[38]. Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25, una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. Il più grave attentato della storia italiana nella ricostruzione processuale, La strage di Bologna e il terrorista sconosciuto. Ciò fu particolarmente grave perché, essendo esclusa nelle prime ore l'ipotesi di un attentato, gli esecutori poterono dileguarsi indisturbati. 2 agosto 1980, 40 anni fa la strage di Bologna - La strage fu il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo Dopoguerra, al culmine della strategia della tensione. Follow Dopo interminabili indagini giudiziarie e rinnovate ipotesi Durante il mandato di Giorgio Guazzaloca, sindaco di Bologna dal 1999 al 2004, l'esponente locale di Alleanza Nazionale Massimiliano Mazzanti propose al sindaco di non citare più la «matrice fascista» della strage nella commemorazione ufficiale del 2 agosto, anche se confermata con le condanne del 1995[131]. Stragi e mandanti. stragi crudeli, terribili, come quella alla stazione dì Bologna del 2 agosto 1980 che causò 85 morti e 200 feriti e che, nonostante la condanna definitiva dei tre autori, continua a essere avvolta nel mistero. Angelo Izzo e Raffaella Furiozzi riferirono di confidenze, accusando Fioravanti, Mambro, Ciavardini ma anche Nanni De Angelis e Massimiliano Taddeini: gli ultimi due avevano un alibi solido, visto che proprio quel giorno si trovavano a Terni per disputare la prima finale nazionale di football americano, ripresi dalle telecamere Rai e alla presenza di circa 2.000 spettatori presenti sugli spalti. Una tentata strage, che fece una vittima e alcuni feriti. Il faccendiere romano Gennaro Mokbel, vicino alla banda e alla 'ndrangheta, alla massoneria deviata e al neofascismo (oltre che conoscente di numerosi importanti uomini politici, tra cui Marcello Dell'Utri)[113], affermò in un'intercettazione del 2010 di aver pagato 1.200.000 euro per far uscire di prigione Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Il ritrovamento era stato possibile in seguito a una segnalazione dei servizi segreti. Una testimone ha affermato di aver visto alla stazione di Bologna una donna e un uomo vestiti stranamente, lui con un costume che ricordava un tipico vestito tedesco, fatto collimante con il racconto di Sparti: li vide poi parlare con una terza persona e andare via dieci minuti prima dello scoppio. Dalla guerra di strada allo spontaneismo armato, Bomba o non bomba. Il terrorismo sia indiscriminato che contro obiettivi ben individuati, e il suo potenziale offensivo (è stato definito l'aereo di bombardamento del popolo!) Nella sentenza si riconoscerà l'affidabilità di Sparti, e la veridicità delle sue accuse[87]. Il 2 agosto di 39 anni fa (1980) a metà mattina si verificò una strage, 85 morti e oltre 200 feriti. [11][12][13] Nel 2020 l'inchiesta della la Procura generale di Bologna ha concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), esecutore insieme agli ex NAR già condannati in precedenza, avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori. Il 2 agosto 1980 la strage di Bologna, esseri umani non numeri. Un minuto di silenzio per le vittime, i sopravvissuti, i loro famigliari, per chi era lì e chi doveva esserci ma non c'era. La sentenza definitiva della Cassazione è del 23 novembre 1995: furono condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i neofascisti dei NAR Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti, mentre hanno ammesso e rivendicato decine di altri omicidi, con l'eccezione di quello di Alessandro Caravillani di cui la Mambro si dichiara innocente. Bologna si ferma: è scoppiata una bomba nella sala d’aspetto della stazione, provocando il crollo di una parte della struttura. Sgomenta che forze dell'apparato statale, sia pure deviate, abbiano potuto così agire, non solo in violazione della legge, ma con disprezzo della memoria di tante vittime innocenti, del dolore delle loro famiglie e con il tradimento delle aspettative di tutti i cittadini, a che giustizia si facesse.»[32]. In secondo luogo perché il Sismi poteva contare sull'appoggio di importanti magistrati alla Procura della repubblica. I morti furono 85 (o forse 86): circa la metà non aveva trent’anni. Il 10 luglio 1980, nel carcere di Padova, il detenuto neofascista Luigi Vettore Presilio aveva rilasciato una dichiarazione al giudice istruttore Giovanni Tamburino, in cui si alludeva a un «evento straordinario» previsto per i primi di agosto, che «avrebbe riempito le pagine dei giornali»[90][91][92]. Gilberto Cavallini è stato condannato a risarcire delle provvisionali di centomila euro per ogni persona che ha perso un parente di primo grado o il coniuge, cinquantamila per chi ha perso un parente di secondo grado o un affine di primo o secondo grado, trentamila per chi ha perso un parente o un affine di grado ulteriore, quindicimila per ogni ferito, diecimila per chi ha un parente ferito. L'ultimo imputato condannato come esecutore materiale è Luigi Ciavardini: dopo essere stato assolto dall'accusa di strage e condannato per banda armata[61], fu condannato a 30 anni in appello[62]. Sparti in particolare non conosceva la Mambro, ma affermò che si era tinta i capelli: dopo un'indecisione iniziale affermò di aver osservato la ricrescita dei capelli e aver pensato di conseguenza. I giudici accoglieranno nei fatti il «teorema Amato», pur arrivando a condannare solo esecutori e depistatori, dal nome del giudice assassinato. Alle 10:25 del 2 agosto 1980 una bomba fece esplodere la stazione di Bologna. Sono veramente ignoti gli ispiratori dell'eccidio del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna? Ore 10,25, stazione ferroviaria di Bologna, 2 agosto 1980. Portella della Ginestra, affidata al mafioso Salvatore Giuliano, è riferibile a settori della Democrazia cristiana, Partito liberale e monarchici; quella di piazza Fontana doveva servire, insieme ai sanguinosi incidenti che sarebbero seguiti alla manifestazione indetta dal Msi a Roma il 14 dicembre 1969, a far proclamare dal governo presieduto da Mariano Rumor lo stato di emergenza; la strage compiuta dal confidente del Sid Gianfranco Bertoli il 17 maggio 1973, a Milano, aveva come obiettivo il “traditore” Mariano Rumor; quelle di Brescia (28 maggio 1974), dell'Italicus (4 agosto 1974) e di Savona (20 novembre 1974)[103] sono derivate dallo scontro durissimo e feroce all'interno dell'anticomunismo italiano ed internazionale. Il nuovo processo ha acquisito nuovi elementi provenienti da altri processi successivi al primo, tra cui alcuni biglietti attribuiti a Carlo Maria Maggi, il leader di Ordine Nuovo veneto condannato come mandante della strage di piazza della Loggia, con i quali si istruiva Carlo Digilio (anch'egli terrorista di Ordine Nuovo e responsabile al tempo del poligono di tiro di Venezia) di consegnare a Cavallini degli esplosivi. Ecco perché severamente, ma soprattutto ostinatamente, aspettiamo»[32]. Come esecutori materiali sono stati individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Valerio Fioravanti, Francesca Mambro. Tutto ciò considerato, allo stato degli atti, conviene disporre il proscioglimento di Stefano Delle Chiaie e dell'intera dirigenza di Avanguardia Nazionale dai delitti loro rispettivamente ascritti concernenti la strage di Bologna del 2 agosto 1980 per non aver commesso i fatti». Non va sottaciuto infine che sia Gelli che Delle Chiaie sono stati infine avvantaggiati da quel complesso di attività di sviamento delle indagini che ha percorso la prima istruttoria e che è ricaduto anche su decisioni giurisdizionali successive. 23 novembre 1995: la Corte di Cassazione conferma la sentenza d'appello, ordinando un nuovo processo per Sergio Picciafuoco, 15 aprile 1997: la Cassazione conferma l'assoluzione per Picciafuoco, Il 9 giugno 2000 la Corte d'assise di Bologna emise nuove condanne per depistaggio: 9 anni di reclusione per. Stando a una testimonianza del neofascista Mauro Ansaldi, l'esponente di Ordine Nuovo Massimiliano Fachini, condannato in primo grado e poi assolto, era anch'egli a conoscenza del progetto dell'attentato. L'11 dicembre 1985 i giudici istruttori Vito Zincani e Sergio Guastaldo, accogliendo le richieste dei magistrati Libero Mancuso e Attilio Dardani, emisero venti mandati di cattura[53] e il 14 giugno 1986 furono rinviate a giudizio altrettante persone[54]. L'attentato più grave del dopoguerra e una pagina oscura della storia italiana. Fioravanti, Mambro e Ciavardini rimangono gli esecutori materiali, Strage di Bologna, ergastolo per l'ex Nar Cavallini. Le vittime furono 85, suddivise per nazionalità nella tabella seguente: La vittima più giovane aveva 3 anni (Angela Fresu), la più anziana 86 anni (Antonio Montanari). Il settore ricostruito presenta l'intonaco esterno liscio e non «bugnato» come tutto il resto del fabbricato, in modo che sia immediatamente riconoscibile e più visibile. Secondo questa pista, la bomba di Bologna doveva quindi accreditare la tesi della «bomba di Ustica», riproposta molte volte negli anni[123], ad esempio da Carlo Giovanardi e da Paolo Guzzanti, e molto gradita a livello teorico dai diplomatici statunitensi[124]. Chi erano tutte le vittime della bomba alla stazione: 85 morti e 200 feriti - 7/9 +39 (051) 253725 - Cell. La polizia scientifica prelevò una ciocca di capelli dalla Mambro dopo l'arresto, ma non trovò tracce di tintura (che solitamente rimangono in residuo anche dopo anni). Il politico di Democrazia Proletaria dichiarò inoltre, alla Commissione Stragi, e per il decimo anniversario della strage[125]: «Quella di Bologna rispetto alle precedenti fu una strage anomala, perché avvenne in una situazione politica ampiamente stabilizzata, tale da tranquillizzare gli alleati del nostro paese; perciò la strage assume la caratteristica di un tentativo di cancellare dalla città, dall'attenzione della stampa, dal dibattito politico, dall'opera dei magistrati la strage di Ustica. Le dichiarazioni di Naldi indirizzarono verso la pista nera e contribuirono agli arresti del 26 agosto 1980. Ecco le verità della super-spia, Due agosto, "a un passo dai mandanti": la speranza nel giorno della memoria, Fioravanti: "Ora la Procura lavori sulla pista palestinese", Bolognesi contro Fioravanti. Il depistaggio di Gelli invece non avrebbe dovuto coinvolgere Delle Chiaie in prima persona o deviare dalla pista neofascista, ma fabbricare due colpevoli stranieri, personaggi minori legati al vecchio del gruppo di Avanguardia Nazionale. Sarebbe bastato al Presidente affacciarsi al balcone con la pipa in bocca per far insorgere l'Italia intera in sua difesa. Siamo presenti anche a San Giovanni in Persiceto(Bo) in via dei Morti, 2 e a Crespellano(Bo) in via II Agosto 1980, 2. Ai magistrati giunsero notizie e segnalazioni in base a cui i sospetti dovevano essere indirizzati oltre confine. Stragi, ma i magistrati di Bologna hanno interrogato Spiazzi? L'incriminazione e la condanna dei tre esecutori neofascisti si basò principalmente sulla testimonianza del criminale comune Massimo Sparti e del militante di destra Luigi Vettore Presilio, entrambi ex simpatizzanti del gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo (Sparti fu vicino anche alla Banda della Magliana, per la quale compì numerosi reati). Nel 2017 la Procura di Bologna ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sui mandanti, in quanto non esisterebbero evidenze che legano gli esponenti della P2 Licio Gelli, Umberto Ortolani (entrambi deceduti) e suo figlio Mario, né l'organizzazione Gladio, alla pianificazione o finanziamento della strage come sostenuto nella denuncia, e non si può escludere che i NAR abbiano agito da soli, in nome del loro «spontaneismo armato» neofascista che li avrebbe spinti a rifiutare ogni collaborazione con forze da loro ritenute borghesi e colluse col «sistema» che essi volevano combattere[50]. Conferma della condanna per banda armata: Gilberto Cavallini, Valerio Fioravanti, Egidio Giuliani e Francesca Mambro. Un dossier fasullo, prodotto dal generale Pietro Musumeci[19] vicecapo del SISMI, riportava gli intenti stragisti dei due terroristi internazionali in relazione con altri esponenti dell'eversione neofascista, tutti legati allo spontaneismo armato, senza legami politici, quindi autori e allo stesso tempo mandanti della strage. 2 agosto 1980: le ragioni di una strage nei più recenti atti giudiziari, 10.25, cronaca di una strage. Imputati di calunnia aggravata al fine di assicurare l'impunità agli autori della strage: Giuseppe Belmonte, Licio Gelli, Pietro Musumeci e Francesco Pazienza. Il caso Ciavardini, La minaccia e la vendetta. Le code in autostrada sarebbero, come da copione, l'argomento del giorno per quotidiani e telegiornali. Il testamento politico di un protagonista della storia italiana del Novecento, La strage dei trent'anni. Guazzaloca: è un errore, Strage di Bologna, il racconto della sopravvissuta: "Quel boato mi tormenta ancora", L'Associazione ha curato, insieme ad altre associazioni di vittime delle stragi la pubblicazione del libro intitolato, Stragi, Renzi toglie il segreto di Stato: tutta la verità su Ustica, piazza Fontana, Italicus, stazione di Bologna, «I «fatti sanguinosi» di Ustica, Peteano, treno Italicus, piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna e rapido 904 non sono più coperti dal segreto di Stato.», Gelli: "La strage? A questi se ne aggiunsero un'altra cinquantina. Anche chi sostiene nettamente la veridicità della sentenza ufficiale, afferma talvolta che, se i neofascisti dei NAR collocarono l'esplosivo militare in nome dello «spontaneismo armato» e della loro ideologia, furono spinti da qualcuno più in alto (il che spiegherebbe la mancata rivendicazione), e la P2 e lo stesso SISMI depistarono (ai danni di un altro neofascista, Stefano Delle Chiaie) per motivi poco chiari[1]. Mario Tuti era un altro estremista che dal carcere spediva articoli al Naldi per la rivista Quex. Dato il grande numero di feriti, non essendo i mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus, in particolare quello della linea 37, auto private e taxi. +39 (051) 253925 - Fax. Il dibattimento cominciò il 19 gennaio 1987 e fu subito rinviato[55]. Storia dell'Associazione tra i familiari delle vittime alla stazione di Bologna, Ombre nere.

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